Le malformazioni cardiache possono interessare una sola parte del cuore o l’intera struttura cardiaca.
I difetti congeniti del cuore possono essere gravi, moderati o lievi.
Sono casi gravi le forme congenite che già alla nascita o nei primi mesi di vita determinano una situazione patologica importante.
Sono casi moderati le malattie congenite che richiedono un trattamento cardiologico fin dalla nascita.
Sono casi lievi le malformazioni cardiache che non presentano sintomi nei soggetti interessati.
Di solito il medico di fiducia, insospettito dai sintomi riferiti dal paziente, prescrive una visita cardiologica e in seguito il cardiologo indirizza il paziente dal cardiochirurgo se ritiene necessario un intervento chirurgico.
La visita cardiologica prevede una anamnesi approfondita sulla storia clinica del paziente e sulle abitudini di vita: sedentarietà, fumo, alcol, patologie pregresse, interventi effettuati, familiarità con patologie simili, terapie effettuate.
Il cardiochirurgo prescrive i test di laboratorio che possono essere esami del sangue, radiologici e cardiologici e poi decide il tipo di intervento.
Le patologie che richiedono l’intervento del cardiochirurgo sono molteplici:
Il cardiochirurgo può operare a cuore aperto con una sternotomia oppure può eseguire microincisioni tra le costole(tecniche mininvasive). In questo caso vengono usate telecamere endoscopiche che permettono di operare nel torace e nelle cavità cardiache con grande precisione, con incisioni di 4-8 cm anziché di 20-25 cm come nella tecnica tradizionale.
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